sabato 31 maggio 2014

Inauguriamo una nuova moda: il turismo lavorativo!

PREMESSA


Stimolato da Renato (non quel Renato famoso di Sanluri... e neanche quello non famoso di Torino...), parto con questo reportage.

Premetto che sono restio a scrivere di me per vari motivi e cercherò di parlare di me per non parlare di me (alla Proust, per intenderci...). Mi sarò spiegato?? Inoltre sono restio a scrivere in maniera ordinata se si tratta di impressioni... sarò moderatamente disordinato... o almeno ci proverò...

Potrebbe essere una rivoluzione questa di proporre il turismo lavorativo...

Oggi non si hanno più né soldi né tempo in Italia per le vacanze.

Dunque, quando vi licenzieranno (perché vi licenzieranno prima o poi, o il lavoro finirà se non eravate dipendenti, o l'azienda fallirà, o non ce la farete più voi e ve ne andrete), fate in modo di arrivare ad avere un po' di mille euri (più di quelli che avevo io magari...), facciamo almeno 5000 per essere sereni, ma meglio 6-7000 per stare PIU' sereni.

Non avete il TFR per mille motivi (cococo o simili)? Rapinate una banca, tanto i soldi che non abbiamo se li son fregati loro e dunque non è reato....

Sarà l'unico modo per visitare nuovi posti senza spendere soldi e ferie che non avete. Finite di lavorate in Italia e cambiate nazione. Una qualsiasi. Ovunque è meglio, ma non in Portogallo e Grecia, come sapete. I portoghesi stanno emigrando in Angola... figuriamoci...

Renato chiedeva un reportage/guida per capire. Provo ad accogliere lo stimolo e a raccontarvi questi mesi di turismo forzato...

PRIMA PUNTATA: SBARCO IN NORMANDIA (no... un po' più a nord...)

Comitato d'accoglienza dato da caldo londinese, treno e 5 ore di pullman con arrivo a Harrogate (Nord Yorkshire). Lì era appena tornato l'inverno.

Stanchezza e sbalzi mi hanno regalato una settimana di influenza. Tanto per cominciare...

Dopo pochi giorni (e nonostante l'influenza), mi sono cimentato nella tipica attività inglese.... la pasta fatta a mano....


Alla prossima puntata....




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